La nostra storia
La vicende umane si intrecciano e sono strettamente legate alla storia del territorio veneto e della famiglia di Paolo Zanellato che farà nascere “Zanellato Crafters” e successivamente vedrà la luce, “Borderline Delta”.
Tutto inizia con nonna Blandina, nata a Pila sul delta del Po, che in questo luogo magico e sospeso nel tempo apre a metà degli anni quaranta subito dopo la fine della guerra, la propria trattoria. Nella locanda “della Blandina”, nota in mezza Italia fra gli appassionati della caccia e della pesca, hanno soggiornato personaggi dello spettacolo e nel periodo della dolce vita, , Roberto Rossellini per girare “Paisà”, Silvana Mangano per “Riso amaro” Sofia Loren per “La donna del fiume” furono ospiti della locanda. Allora Pila non si poteva mangiare che pesce del delta e riso, due piatti in cui “la Blandina” era insuperabile.
Paolo nasce in questi scenari di insolito incanto, dove impara ad andare per mare su una piccola barca accompagnato sempre dal suo cane Totò I e zia Triestina, seguito con quel tipico amore venato di quieta apprensione che solo i nonni sanno donare. Ed impara dalla Blandina il piacere di accogliere gente del cinema, pescatori, politici, e popolani, tutti come se fossero principi.
Destino di forte lavoro e ardente pazienza, accomunava le donne di quell’epoca a cui non era risparmiato alcun sacrificio. La loro più grande ricompensa era donare hai propri figli quei piccoli agi a cui loro non avevano potuto attingere.
Il delta del Po, soprattutto in quel epoca non era solo un luogo geografico ma un “confine” dove tutto poteva accadere. In un clima di incertezza data da una natura a volte matrigna che la solidarietà tra donne sopperiva alla mancanza di qualsiasi agio. Fu in questo contesto che Luigina, che diventerà poi la mamma di Paolo, imparò il mestiere di cuoca recandosi presso la locanda di nonna Blandina, saldando un forte rapporto di amicizia e complicità, oltre ad essere suocera e nuora.
Il sopravvenire dell’anemia mediterranea che colpiva le genti residenti in zone umide, costrinse Luigina con il marito Mirco e il giovane Paolo a trasferirsi nell’entroterra.
Arrivati a Vicenza Luigina mise in pratica quello che aveva appreso nell’ormai lontana locanda del delta. Avviò, assieme al fratello Saverio e Mariangela, aiutata del marito e del giovane Paolo, quella che diventerà la famosa trattoria Pontealto, punto di riferimento per chiunque fosse alla ricerca di un gustoso pasto ma soprattutto di un sorriso semplice e sincero.
Il marito Mirco venuto in possesso di una rudimentale trancia e una macchina da cucire per pellami, cominciò a produrre piccoli oggetti in pelle e con impegno e perspicacia un vero e proprio laboratorio artigianale. Paolo si divertiva a dividersi tra gli avventori della locanda ed aiutare il papà con la nuova attività.
Fu proprio così che Paolo mettendo a frutto esperienze così diverse affinò quell’arte di saper comunicare oltre le parole, sapendo condensare nelle sue creazioni quella perspicacia del papà e la solida praticità delle donne della sua vita.
Il delta del Po, soprattutto in quel epoca, era più che un luogo geografico ma un “confine” dove tutto poteva accadere. In questa incertezza data da una natura a volte matrigna che la solidarietà tra donne sopperiva alla mancanza di qualsiasi agio.
Sentendo così forte l’attaccamento a questa “terra non terra”, cresciuto in questo luogo del cuore dove i confini tra terra e acqua, fiume e mare obbligano le persone all’adattamento continuo, Paolo, come le persone di quei luoghi, ha sviluppato quel tipico carattere volitivo di chi è abituato a confrontarsi con realtà mutevoli.
Lavoro e ardente pazienza, accomunava le donne di quell’epoca a cui non era risparmiato alcun sacrificio. La loro più grande ricompensa era donare ai propri figli quei piccoli “capricci” a cui loro non avevano potuto attingere.
Ricordate il “confine”? Ecco che ritorna BORDERLINE DELTA, richiamando anche e onorando le splendide foci del PO.